

L’ultima volta che scrissi a Babbo Natale, avrò avuto nove o dieci anni.
Ero alta un metro e uno yogurt e a quel signore di rosso vestito ci credevo davvero. Ci credevo talmente tanto da lasciargli latte e biscotti accanto all’albero, perché sapevo li avrebbe mangiati, come sapevo che sarebbero stati sostituiti da tutti quei bei pacchi colorati.
Ah, i bambini e le loro sicurezze: credono a tutto ciò che vogliono, solo perché lo vogliono. Che lezione ci danno, senza nemmeno accorgersene.
Si entusiasmano di fatti della vita di cui noi adulti, invece, abbiamo quasi perso memoria.
Ma ti ricordi quant’era bello il Natale, una volta? Quant’era bello decorare l’albero con quelle palline variopinte e le lucine cangianti? Quant’era bella la Vigilia e l’emozione dell’attesa? Quant’era bello scrivere la letterina al vecchio barbuto, sottolineando il fatto d’essere stati dei bravi bimbi tutto l’anno, anche quando era una bugia bella e buona?
Poi, tutto cambia, inevitabilmente: raggiungi l’età in cui a Babbo Natale non ci credi più e non senti più la stessa magia di prima. Ma i regali sotto l’albero li vuoi trovare comunque: vuoi le scarpe, i vestiti, i trucchi e tutte quelle belle cose da signorina che si sente adulta, ma che adulta non è ancora.
Dopo di che, adulta lo diventi per davvero e, per carità, ti fa sempre piacere ricevere doni infiocchettati a dovere, come un buon profumo, una bella borsa, un caldo cappotto, un buono per fare un trattamento ai capelli…
Perché no? Tutto è bello e inaspettato, quando dietro c’è un pensiero. Giusto?
Però, in cuor tuo, senti che manca comunque qualcosa. Manca uno scintillio particolare, una fiammella che, per l’appunto, ti scaldava l’anima quand’eri più piccolina, più ingenua, più speranzosa.
Questo viene a mancare, quando si diventa grandi: lo Spirito del Natale, quello vero, fatto di speranza che scalda il cuore più di quanto possa fare un caminetto acceso.
Quindi, sai che c’è? Io quest’anno la letterina a Babbo Natale la scrivo di nuovo e la tengo per me. Perché voglio tornare a sentirmi come la bimba di nove o dieci anni che ero un tempo, quella piena di certezze e di entusiasmo per le piccole cose.
Io ti auguro lo stesso: che tu possa ritrovare quella calda scintilla di gioia e speranza, e che tu possa passare delle Feste meravigliose, con o senza doni sotto l’albero.
Buone Feste e un felice Natale dallo staff di Riccioli e Stile.